Seychelles: cosa fare e vedere e consigli utili per una vacanza
Voglia di staccare. Voglia di mare, sole, palme, snorkeling e spiagge sabbiose quasi deserte? Le Isole Seychelles sono la risposta.
Siamo 4 gradi a sud dell'Equatore e 1100 km a nord-est del Madagascar, nell'ombelico creolo dell'Oceano Indiano.
Ecco cosa fare e vedere in questo vero e proprio paradiso tropicale.
Nonostante il nome (Seychelles si deve a Moreau de Séchelles, capo della finanza al tempo di Luigi XV), la lingua e i costumi di retaggio francese, il resto della storia del paese è segnato dal dominio inglese (dal 1814 al 1976), che non ha lasciato altro che la guida a sinistra (occhio se si vuole optare per un noleggio auto).
Meta prediletta dagli occidentali già dagli anni Settanta/Ottanta, oggi queste isole sono collegate con voli internazionali praticamente da tutto il mondo (e non serve neanche il visto).
I visitatori vengono fatti sbarcare sull'isola principale, Mahé, per poi smistarsi per lo più proprio fra Mahé, Praslin e La Digue, in ultima battuta. I viaggi più convenzionali toccano quindi solo 3 delle 115 isole che compongono questo arcipelago di terre che emergono come perle dal petto dell'Oceano.
90.000 abitanti per 86 isole coralline e 29 granitiche e un'economia in crescita retta principalmente dal turismo e dalla pesca industriale. Questo è il ritratto più realistico delle Seychelles.
Ma ora caliamoci sulle isole principali.
Mahé vanta ancora oggi numerose tracce di storia, seppur moderna, di questo paese, un aeroporto internazionale, vette scoscese (il Morne Seychellois raggiunge i 905 m di altezza) e una bella e fitta giungla che avvolge i pendii interni. Un'isola in cui annoiarsi risulta impossibile e si può vivere ogni giorno come una nuova scoperta e un nuovo modo di far vacanza: avventura, immersioni (frequenti gli avvistamenti degli squali balena), escursionismo, curiosità e lusso nell'esclusiva Eden Island. Ce n'è per tutti.
Victoria, la colorata capitale, situata a nord-est dell'isola di Mahé, ospita 25.000 persone in un mix di culture che sembra quasi la ricetta ideale per un saporitissimo curry. Cifra caratteristica della capitale seychelles sono le casette in stile coloniale, la Torre dell'Orologio, il vivace mercato aperto nei giorni feriali dalle 5.30 alle 17 (il sabato fino alle 12.00) e il colorato tempio Hindu di Harul Mihu Navasakthi Vinyagar.
45 km a nord-est di Mahé troviamo la seconda isola per grandezza.
Praslin è il ritratto dell'isola perfetta e grazie ad una ricca offerta in termini di strutture e collegamenti, ospita inevitabilmente il maggior numero di coppie in viaggio di nozze. Che ci si trovi qui per la luna di miele o per vacanza di piacere a Praslin si finisce inevitabilmente per innamorarsi, almeno dell'isola!
Qual è dunque il suo segreto? Senza ombra di dubbio le sue spiagge lunghe e sabbiose, le strutture di livello, la prossimità all'isola di Curieuse che ospita la Riserva Marina popolata dalle testuggini giganti di Aldabra e non ultima la Vallé de Mai, con l'unica foresta al mondo dove cresce la palma del coco de mer.
Tra le spiagge da non perdere sicuramente Anse Lazio (tristemente nota nel 2011 per un paio di attacchi da parte degli squali, sebbene ora la situazione sembra essere tenuta sotto controllo dalle reti), Anse Georgette (inglobata nella proprietà del Constance Lémuria Resort ma accessibile a tutti) e Anse Volbert con l'isolotto esclusivo di Chauve Souris. Il mio consiglio? Correnti permettendo, noleggiate un kayak e andate alla scoperta della baia fino a Saint Pierre, dove per fare snorkeling basterà stare seduti a pelo dell'acqua.
La Digue è l'isola che vince su tutte in quanto a atmosfera: rilassata, rasta e green (qui infatti si circola a bordo di bici, sebbene negli ultimi 2 anni siano stati introdotti anche i primi mezzi a motore). In bicicletta a La Digue si va in spiaggia, a far la spesa, ad allenarsi cercando di risalire la collina e si raggiungono le note piantagioni di cocco e di vaniglia (l'Union Estate è accessibile ad un costo di 10€ o 100 rupie). Su due ruote qui si raggiunge anche Grande Anse nella costa orientale, e da qui é possibile procedere a piedi verso le vicine spiagge di Petite Anse e Anse Cocos attraverso sentieri nella giungla in cui sarà facile perdersi (chiedete indicazioni ai locali prima di perdervi nella foresta tropicale tra le ragnatele dei ragni delle palme come me).
L'unica cosa che non si può fare in bici a La Digue è raggiungere le isole vicine: Grande Soeur, Petite Soeur, Coco Island e Felicité, che tuttavia risultano così prossime da essere raggiungibili comodamente in un quarto d'ora o venti minuti al più di barca da La Passe, il porto di La Digue. È qui su queste isole che orlano la costa nord-orientale di La Digue che si trova un vero e proprio tesoro subacqueo. Acque turchesi variopinte di pesci tropicali, coralli e tartarughe marine con le quali è facilissimo imbattersi, proprio come è capitato a me.
C'è da dire inoltre che negli ultimi anni la fama di La Digue è cresciuta enormemente forse anche grazie ad alcune delle spiagge più belle e fotografate al mondo (Anse Source d'Argent e Anse Cocos in primis) allo stile vacanziero e spensierato, ma anche ai tramonti che si spengono su Praslin che è possibile ammirare comodamente da Anse Reunion o dalla collina. Fatto sta che l'isola è un continuo proliferare di guesthouse a conduzione familiare, ristoranti (come il nuovo Fisherman's trap), take away e resort di alto livello. Chissà cosa vedremo nei prossimi anni... Ai posteri, pardon, ai futuri visitatori di questo paradiso terrestre l'ardua sentenza.
Da non trascurare due eventi che costituiscono un grande richiamo per queste destinazioni. Il Festival Kréol in primis, tripudio della cultura creola dalla cucina al folclore locale (alla fine di ottobre), seguito dalla Semaine della Francophonie con spettacoli, mostre e film a Victoria.
Il mio consiglio? Per un buon rapporto qualità prezzo su Praslin troverete le strutture della Grandi Viaggi, il Cote d'Or Club e il Chauve Souris. Garanzia made in Italy e posizione privilegiata.
La cucina creola ha la capacità di stupire il palato grazie al connubio di sapori salato, fruttato e speziato. Non solo, i piatti creoli sorprendono anche per la loro semplicità: riso accompagnato da curry di carne o pesce, insalate di frutta, platano fritto, grigliate di crostacei e molluschi freschissimi a volontá. Da provare sicuramente il Chez Jules e il Ristorante Bellevue (di nome e di fatto) a La Digue, mentre a Praslin lasciatevi tentare dal ristorante dell'Hotel Saint Pierre, con i "piedi nella sabbia".
Per chi ha voglia di risparmiare infine ci sono sempre i comodissimi take away, poche rupie e una vaschetta di puro sapore.
Siamo 4 gradi a sud dell'Equatore e 1100 km a nord-est del Madagascar, nell'ombelico creolo dell'Oceano Indiano.
Ecco cosa fare e vedere in questo vero e proprio paradiso tropicale.
Un po' di storia
Disabitate sino al XVIII secolo, esplorate da naviganti mauriziani infine rivendicate dai francesi nel 1754, le Seychelles sono rimaste sempre relativamente isolate. Isolamento che ha comportato la fortuna di queste isole in cui proliferano specie endemiche animali e vegetali, come la palma del coco de mer (che cresce solo nella Vallé de Mai, dichiarata patrimonio UNESCO), il pigliamosche del paradiso e molte altre realtà speciali di flora e fauna.Nonostante il nome (Seychelles si deve a Moreau de Séchelles, capo della finanza al tempo di Luigi XV), la lingua e i costumi di retaggio francese, il resto della storia del paese è segnato dal dominio inglese (dal 1814 al 1976), che non ha lasciato altro che la guida a sinistra (occhio se si vuole optare per un noleggio auto).
Arrivare alle Seychelles
Meta prediletta dagli occidentali già dagli anni Settanta/Ottanta, oggi queste isole sono collegate con voli internazionali praticamente da tutto il mondo (e non serve neanche il visto).
I visitatori vengono fatti sbarcare sull'isola principale, Mahé, per poi smistarsi per lo più proprio fra Mahé, Praslin e La Digue, in ultima battuta. I viaggi più convenzionali toccano quindi solo 3 delle 115 isole che compongono questo arcipelago di terre che emergono come perle dal petto dell'Oceano.
90.000 abitanti per 86 isole coralline e 29 granitiche e un'economia in crescita retta principalmente dal turismo e dalla pesca industriale. Questo è il ritratto più realistico delle Seychelles.
Isola di Mahé
Ma ora caliamoci sulle isole principali.
Mahé vanta ancora oggi numerose tracce di storia, seppur moderna, di questo paese, un aeroporto internazionale, vette scoscese (il Morne Seychellois raggiunge i 905 m di altezza) e una bella e fitta giungla che avvolge i pendii interni. Un'isola in cui annoiarsi risulta impossibile e si può vivere ogni giorno come una nuova scoperta e un nuovo modo di far vacanza: avventura, immersioni (frequenti gli avvistamenti degli squali balena), escursionismo, curiosità e lusso nell'esclusiva Eden Island. Ce n'è per tutti.
Victoria, la colorata capitale, situata a nord-est dell'isola di Mahé, ospita 25.000 persone in un mix di culture che sembra quasi la ricetta ideale per un saporitissimo curry. Cifra caratteristica della capitale seychelles sono le casette in stile coloniale, la Torre dell'Orologio, il vivace mercato aperto nei giorni feriali dalle 5.30 alle 17 (il sabato fino alle 12.00) e il colorato tempio Hindu di Harul Mihu Navasakthi Vinyagar.
Isola di Praslin
45 km a nord-est di Mahé troviamo la seconda isola per grandezza.
Praslin è il ritratto dell'isola perfetta e grazie ad una ricca offerta in termini di strutture e collegamenti, ospita inevitabilmente il maggior numero di coppie in viaggio di nozze. Che ci si trovi qui per la luna di miele o per vacanza di piacere a Praslin si finisce inevitabilmente per innamorarsi, almeno dell'isola!
Qual è dunque il suo segreto? Senza ombra di dubbio le sue spiagge lunghe e sabbiose, le strutture di livello, la prossimità all'isola di Curieuse che ospita la Riserva Marina popolata dalle testuggini giganti di Aldabra e non ultima la Vallé de Mai, con l'unica foresta al mondo dove cresce la palma del coco de mer.
Tra le spiagge da non perdere sicuramente Anse Lazio (tristemente nota nel 2011 per un paio di attacchi da parte degli squali, sebbene ora la situazione sembra essere tenuta sotto controllo dalle reti), Anse Georgette (inglobata nella proprietà del Constance Lémuria Resort ma accessibile a tutti) e Anse Volbert con l'isolotto esclusivo di Chauve Souris. Il mio consiglio? Correnti permettendo, noleggiate un kayak e andate alla scoperta della baia fino a Saint Pierre, dove per fare snorkeling basterà stare seduti a pelo dell'acqua.
La Digue
La Digue è l'isola che vince su tutte in quanto a atmosfera: rilassata, rasta e green (qui infatti si circola a bordo di bici, sebbene negli ultimi 2 anni siano stati introdotti anche i primi mezzi a motore). In bicicletta a La Digue si va in spiaggia, a far la spesa, ad allenarsi cercando di risalire la collina e si raggiungono le note piantagioni di cocco e di vaniglia (l'Union Estate è accessibile ad un costo di 10€ o 100 rupie). Su due ruote qui si raggiunge anche Grande Anse nella costa orientale, e da qui é possibile procedere a piedi verso le vicine spiagge di Petite Anse e Anse Cocos attraverso sentieri nella giungla in cui sarà facile perdersi (chiedete indicazioni ai locali prima di perdervi nella foresta tropicale tra le ragnatele dei ragni delle palme come me).
L'unica cosa che non si può fare in bici a La Digue è raggiungere le isole vicine: Grande Soeur, Petite Soeur, Coco Island e Felicité, che tuttavia risultano così prossime da essere raggiungibili comodamente in un quarto d'ora o venti minuti al più di barca da La Passe, il porto di La Digue. È qui su queste isole che orlano la costa nord-orientale di La Digue che si trova un vero e proprio tesoro subacqueo. Acque turchesi variopinte di pesci tropicali, coralli e tartarughe marine con le quali è facilissimo imbattersi, proprio come è capitato a me.
C'è da dire inoltre che negli ultimi anni la fama di La Digue è cresciuta enormemente forse anche grazie ad alcune delle spiagge più belle e fotografate al mondo (Anse Source d'Argent e Anse Cocos in primis) allo stile vacanziero e spensierato, ma anche ai tramonti che si spengono su Praslin che è possibile ammirare comodamente da Anse Reunion o dalla collina. Fatto sta che l'isola è un continuo proliferare di guesthouse a conduzione familiare, ristoranti (come il nuovo Fisherman's trap), take away e resort di alto livello. Chissà cosa vedremo nei prossimi anni... Ai posteri, pardon, ai futuri visitatori di questo paradiso terrestre l'ardua sentenza.
Periodo migliore e quando andare
Sempre, eccezion fatta per febbraio/marzo, caratterizzati da piogge abbondanti provenienti da Mauritius e Reunion, maggio/giugno e settembre/novembre sono fra i mesi più favorevoli per venire da queste parti, le temperature sono gradevoli e le isole risultano meno affollate.Da non trascurare due eventi che costituiscono un grande richiamo per queste destinazioni. Il Festival Kréol in primis, tripudio della cultura creola dalla cucina al folclore locale (alla fine di ottobre), seguito dalla Semaine della Francophonie con spettacoli, mostre e film a Victoria.
Hotel da non perdere
Sono molte le strutture di livello che popolano queste isole, anche le più piccole infatti sono spesso caratterizzate da lussuosi resort dove si possono toccare gli 8.000/10000 euro a notte. Non lasciatevi ingannare, le alternative ci sono sempre, soprattutto grazie alla continua crescita di strutture a conduzione familiare spesso dotate di angolo cottura.Il mio consiglio? Per un buon rapporto qualità prezzo su Praslin troverete le strutture della Grandi Viaggi, il Cote d'Or Club e il Chauve Souris. Garanzia made in Italy e posizione privilegiata.
Ristoranti da scoprire
La cucina creola ha la capacità di stupire il palato grazie al connubio di sapori salato, fruttato e speziato. Non solo, i piatti creoli sorprendono anche per la loro semplicità: riso accompagnato da curry di carne o pesce, insalate di frutta, platano fritto, grigliate di crostacei e molluschi freschissimi a volontá. Da provare sicuramente il Chez Jules e il Ristorante Bellevue (di nome e di fatto) a La Digue, mentre a Praslin lasciatevi tentare dal ristorante dell'Hotel Saint Pierre, con i "piedi nella sabbia".
Per chi ha voglia di risparmiare infine ci sono sempre i comodissimi take away, poche rupie e una vaschetta di puro sapore.
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